
Eravamo nell’ultimo mese d’estate del 2013, quando è iniziata la collaborazione di don Gianni nella nostra Parrocchia, collaboratore e non parroco perché il suo arrivo coincise con il nuovo cammino della l’Erigenda Unità Pastorale di Rovato affidata alla guida di Mons. G. Mario Chiari.
Il suo arrivo fu anticipato da una diffusa apprensione, dovuta a dicerie e gossip locali, perché c’era il pericolo che la nostra parrocchia sarebbe stata praticamente abbandonata a sé stessa e quindi non avrebbe più avuto né un parroco né chicchessia a guidarla.
Saputo del suo arrivo ci fu chiaramente la curiosità per la sua persona, non più giovane e sul suo ruolo, non parroco, ma curato. E questo cosa voleva dire? Aleggiava il progetto di questa Unità Pastorale, ma senza riuscire a mettere a fuoco la realizzazione.
Don Gianni si presentò ufficialmente alla comunità il 15 settembre in occasione della cerimonia della nomina a parroco di Mons. Gian Mario Chiari e da lì dimostrò di voler entrare in comunione con noi parrocchiani, sia per l’ascolto, ma anche per la compagnia. Alla prima festa per l’apertura dell’anno pastorale in molti si meravigliarono, forse abituati alla sobrietà di don Serafino, della sua voglia di stare in mezzo a noi, partecipare attivamente alle discussioni anche scherzose e soprattutto dimostrandosi una buona forchetta.
Si è da subito impegnato nella cura dei beni della parrocchia, soprattutto con l’intento di metterli a disposizione della comunità rovatese, nel 2015 propose e realizzo l’adesione all’ANSPI (organizzazione di oratori nazionale) per dare all’oratorio un ruolo più organizzativo e farlo entrare in un contesto più ampio per poter usufruire di servizi riconoscimenti legali ed avere più possibilità per promuovere attività sportive e culturali.
Lodevole fu la sua volontà di organizzare tornei di calcio notturni per intrattenimento, e di partecipare a campionati per i più giovani, anche se si dovettero abbandonare per mancati ritorni economici i primi, mentre per i secondi c’era il tarlo della vittoria a tutti i costi generando liti e baruffe facendo perdere lo spirito oratoriano.

Anche la chiesa non l’ha trascurata, sempre nel 2015 portò a termine il battistero con la posa dell’opera mosaicista e con la posa e la benedizione della statua di San Giuseppe; nel 2019 ci fu un grande impegno per la commemorazione del 50° anniversario della posa della prima pietra della e chiesa e del 40° della nomina a parrocchia dedicata a S. Giovanni Bosco, con il restauro dell’affresco alla testa dell’altare e altre opere di ristrutturazione dell’edificio.
Per amore della musica e del bel canto ha organizzato diversi concerti in occasione delle feste patronali e si è sempre prodigato affinché ci fosse un coro che accompagnasse le celebrazioni eucaristiche sia nei momenti più importanti sia nelle domeniche del tempo ordinario.
Queste e tante altre sono le cose che si possono ricordare di lui, e con questo lo ringraziamo, contenti che non c’è un addio, ma che andando a vivere nella frazione di Sant’Anna sarà ancora presente in mezzo a noi, collaborando con il parroco nella programmazione delle S. Messe e altre attività.
Grazie Don Gianni
Da parte di tutta la comunità di San Giovanni Bosco